Un libro scoperto grazie al fratellino Marco, che è stato una gioia leggere, la prova che si possono ancora fare commedie romantiche senza banalità e smancerie, ma anzi raccontando il quotidiano e strappando, più e più volte, una sana risata liberatoria e permettendo ai lettori e alle lettrici di sognare ad occhi aperti.
Sferzante, irriverente, a volte anche crudo, il romanzo di Brendan O’ Carroll ci racconta tutto della meravigliosa tribù Browne e dei suoi amici, in particolare della fantastica Marion, amica del cuore di Agnes.
Marion è la vera spalla comica, donna tenace, lottatrice, credente a suo modo (epici i suoi quotidiani saluti a Dio, spalancando la porta della Chiesa, davanti a tutte le persone a messa), con cui si incontra tutti i giorni al lavoro, al mercato rionale, dove entrambe hanno una bancarella e poi al pub, a giocare a biliardo e a tracannare birre.
Agnes conquista da subito.
Non si può non amare questa tosta irlandese, capace di superare tutte una serie di difficoltà, senza sembrare mai una Mary Sue.
Agnes infatti è una donna molto vera.
Piange, si arrabbia, sogna di vivere una strepitosa storia d’amore con il suo cantante preferito (non vi dico chi è, dovete leggere il libro!), arriva a sbronzarsi nei momenti giù, è tenera e possessiva con i figli.
Da morire, ad esempio, quando, dopo mille pensieri, evita di spiegare al figlio maggiore Mark qualche cosa sul sesso e si inventa una bugia terrificante!
E non parliamo di quando si vendica della terribile suora che ha punito troppo severamente la sua Cathy. Una cosa veramente epica che non vi svelo.
Le sue difficoltà quotidiane sono le nostre, i suoi sogni di donna (e madre) sono i nostri.
E’ preoccupata per ogni suo piccolo, ne segue passo passo i momenti, cerca di non trascurare nessuno di loro, facendo regali adatti ai loro gusti e si dispera se mancano i soldi, perché non sono mai abbastanza.
Ho amato moltissimo Agnes e i suoi.
Che dire di Mark?
Un figlio coscienzioso, tenero e geloso. Fa il possibile per essere un bravo fratello maggiore. Si alza sempre al mattino prestissimo per fare le consegne dei giornali, poi torna a casa, sveglia i fratelli e preparare la colazione per tutti. Ed è felice come ogni adolescente per il primo campeggio da solo, al mare. Soli tre giorni, ma per lui è una festa. Pensateci a questo ragazzino, con pochi soldi che può finalmente avere un momento di svago e divertimento, con i suoi amici. Come ha saputo godersi il poco che ha avuto. Mi ha commosso fino alle lacrime anche perché Mark, come la madre, non è esente da difetti e ha avuto dei pensieri non sempre perfetti come fratello maggiore. Ma ci sta. Siamo esseri umani.
E la piccola adorabile Cathy?
Favolosa anche lei. Unica femmina nella tribù dei figli di Agnes, frizzante, divertente, in apparenza una principessa delle favole a vedersi, solo a vedersi perché Cathy è un vulcano e ne combina di ogni, pur rimanendo una figlia coscienziosa come Mark.
Da sottolineare l’episodio delle mutande che, darà il via, ad una serie di incredibili eventi, che coinvolgeranno anche la madre.
Tra i momenti da morire dal ridere il riferimento all’errore commesso al camposanto dai becchini che scambiarono il corpo di una suora e quello di una prostituta.
Gli irlandesi hanno il nostro stesso senso dell’umorismo e la nostra stessa vibrante passione per la vita.
Poco da dire.
Non dico altro.
Questo libro va letto dall’inizio alla fine perché scalda l’anima e il cuore.
Fa ridere, riflettere e sognare.
Leggerò sicuramente i seguiti!
Non sono mai stata così contenta di sapere che sia una saga!
Dal libro fu tratto il film “La storia di Agnes Browne”, con protagonista Angelica Huston e presentato al 52° Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs.